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Milan: un dilemma chiamato Paquetà

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MILANO – Stefano Pioli sembra aver trovato per il Milan quello che un tempo si chiamava l’undici titolare, vale a dire la formazione quasi fissa con cui mandare in campo i rossoneri. Il modulo è il 4-3-3, forse il più collaudato, di certo il più utilizzato dalle parti di Milanello nelle ultime stagioni, con un centrocampo robusto ma di qualità, un centravanti e due fantasisti prestati al ruolo di attaccanti esterni con caratteristiche simili, piedi invertiti e la costante ricerca della convergenza al centro per un cross o per la conclusione a rete. Di questo schieramento, però, non fa parte al momento Lucas Paquetà, una delle risorse del Milan dell’ultimo anno, costato al club ben 30 milioni nel gennaio del 2019.

Adattamento

Nella scorsa stagione, il centrocampista brasiliano ha iniziato a giocare sin da subito, presentandosi al pubblico con tecnica e talento da vendere, ma con diverse lacune (soprattutto dal punto di vista tattico) ancora da colmare. Un ambientamento comprensibile per un ragazzo giovane e con tante doti, inserito in un contesto ancora in costruzione come quello milanista, un club alla disperata e difficile ricerca di tornare ad alti livelli dopo troppi anni di buio. E poi c’è l’equivoco tattico: Paquetà è una mezzala con piedi da fantasista, nel 4-3-3 il suo ruolo naturale sembra quello di centrocampista di sinistra, ma in molti continuano a chiederne lo spostamento al centro, magari col cambio di modulo ed il passaggio al 4-3-1-2, idea bocciata tanto da Gattuso, quanto da Giampaolo e da Pioli.

Disciplina

L’allenatore emiliano gli sta costantemente preferendo Bonaventura, tornato un titolare importante ed inamovibile della compagine rossonera, duttile tatticamente, pericoloso in zona gol ed elemento di carattere e personalità in campo e nello spogliatoio. A tutto ciò va poi aggiunto l’aspetto regolamentare: da quando è arrivato al Milan, infatti, Paquetà ha collezionato già 11 cartellini con 10 ammonizioni ed un’espulsione; in 26 presenze totali nel 2019 (13 la scorsa stagione, 13 quella attuale), il brasiliano ha palesato limiti di esuberanza ed irruenza sia nei comportamenti tecnici (troppo falloso) che nelle proteste, tante e plateali.

Conclusioni

Elementi che, sommati fra di loro, portano il Milan a ragionare pesantemente sul calciatore in vista della campagna acquisti estiva: il club a giugno dovrà cedere qualche pezzo importante, visti i problemi col Fair Play Finanziario e l’ormai certa mancata partecipazione alla Coppa dei Campioni per l’ennesima volta. Paquetà appare uno dei candidati, anche se il suo scarso impiego e le prestazioni poco convincenti non ne innalzano certo il prezzo di un cartellino sceso notevolmente ed inevitabilmente di valore in un solo anno di militanza rossonera. Il dilemma sarà dunque il seguente per Boban, Maldini e Massara: cedere il brasiliano per incassare quanto più possibile, o rilanciarlo sperando nella definitiva e completa esplosione e consacrazione?

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