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Analisi

Gazidis: due incontri per riprendersi il Milan

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MILANO – Se da una parte l’addio di Zvonimir Boban ha legittimato ulteriormente il potere decisionale ed esecutivo di Ivan Gazidis nel Milan, dall’altra ne ha fortemente minato la popolarità ed il gradimento nell’ambiente rossonero. L’amministratore delegato milanista, infatti, gode della piena fiducia della proprietà che non ci ha pensato due volte nello scaricare Boban ed appoggiare le idee del manager del sudafricano che si è però attirato forti critiche dai tifosi, anche perché nel frattempo il progetto tecnico del Milan è naufragato, lasciando Gazidis e la famiglia Singer soli contro il popolo inferocito.

Colloqui

Ed ora che si avvicina la programmazione per l’annata 2020-2021. Gazidis vorrebbe riconquistare quella popolarità che, a conti fatti, non ha mai avuto da quando è sbarcato a Milano, oltre a costruire un Milan che possa tornare in competizione con le rivali per l’alta classifica della serie A. Un lavoro duro che l’amministratore delegato rossonero inizierà dai faccia a faccia già in agenda con Paolo Maldini e Zlatan Ibrahimovic, entrambi ancora dubbiosi circa la loro permanenza a Milanello anche per la prossima stagione.

Frizioni

Un doppio addio dell’ex capitano e del fuoriclasse svedese scatenerebbe un putiferio generale nel tifo milanista, ampliando forse definitivamente la crepa fra gli appassionati del Diavolo e quell’amministratore delegato ancora incapace di proferire parole in lingua italiana dopo un anno e mezzo e che, dopo aver (direttamente o indirettamente) ammainato già tre bandiere come Gattuso, Leonardo e Boban, potrebbe non potersi permettere il lusso di arrivare a cinque, defenestrando anche Maldini e Ibrahimovic, acclamati dalla gente e che potrebbero essere invece i punti cardine da cui ripartire.

Spine

Ecco perché Gazidis, almeno per il momento, sta pensando seriamente a cosa dire e proporre al dirigente e al centravanti nei colloqui programmati per le prossime settimane. Maldini ha la perplessità di essere delegittimato nel suo ruolo qualora a Milano arrivasse Rangnick, mentre Ibrahimovic teme che il progetto tecnico non raggiungerà la maturità neanche l’anno prossimo, oltre al fatto che lo svedese vuol capire se la sua presenza sia ancora gradita in società o se i suoi quasi 39 anni vengano visti come un problema nel percorso di ringiovanimento voluto dal club.

Strategia

Gazidis è così pronto ad ammorbidirsi con i due, cercando quella via del dialogo che finora gli è mancata, assicurando a Maldini che la supervisione dell’area tecnica rimarrà sua anche in caso di arrivo di Rangnick col quale lo stesso manager sudafricano lavorerà per far coesistere tranquillamente entrambi, ed assicurando ad Ibrahimovic che il suo carisma e la sua mentalità saranno il bastone a cui l’intero gruppo dovrà aggrapparsi per risalire. Un lavoro che profuma di mediazione e che, se messo in atto negli incontri previsti per le prossime settimane, potrebbe permettere al Milan di non affrontare l’ennesima rivoluzione estiva e proprio a Gazidis di riguadagnare qualche punto con una tifoseria ad oggi altamente insoddisfatta.

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